20 Gen I bambini pensano grande
Diceva Socrate che “di quel che dici nemmeno una parola può cadere”.
Ma quante parole di bambini cadono senza che nessuno le ascolti o le raccolga? Piccoli di statura, inutili alla produzione e alle strategie della politica nostrana e tuttavia oggetti d’interesse per il mercato, i bambini rischiano di non essere mai visti per quel che sono: autori possibili di una cultura volta a ciò che è lontano e alle grandi domande che riposano in ognuno di noi. In due parole, alla filosofia, alla conoscenza.
Dopo anni di lavoro nel piccolo paese di Giove, Franco Lorenzoni decide di raccogliere i ragionamenti, le ipotesi e le domande che emergevano dalle voci dei bambini e delle bambine che avrebbe salutato di lì a poco, finito il ciclo scolastico: “Ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a scoperte preziose, che ci aiutano ad andare verso la sostanza delle cose e verso l’origine più remota del nostro pensare al mondo”.
Arte, letteratura, scienza e matematica prendono vita grazie all’antica arte maieutica del dialogo e della conversazione. Incredulità e scoperta procedono insieme. E utilizzando diversi linguaggi, fra cui quello del teatro, ogni bambino e ogni bambina cerca quali conoscenze riescano a costruire il ponte capace di mettere in connessione parti intime del proprio sentire con il mondo esterno, perché l’emozione è la madre del pensiero.
Prende forma così un libro che racconta un modo di fare scuola e ci apre con delicatezza e convinzione sulla meraviglia della mente infantile.
Sara Honegger, Asnada, dialoga con Franco Lorenzoni, maestro elementare a Giove, in Umbria, e coordinatore de la Casa- laboratorio di Cenci, Amelia, un centro di sperimentazione educativa che ricerca intorno a temi ecologici, scientifici, interculturali e di inclusione. Attivo nel Movimento di Cooperazione Educativa e autore di numerosi libri, collabora alle riviste «Cooperazione Educativa», «Gli Asini» e «Lo Straniero».
Giovedì 28 gennaio 2016, Libreria Les Mots, Milano, ore 18:30